Cura del bruxismo
La radice del termine “bruxismo” deriva dal greco e significa “digrignamento dei denti”.
Il bruxismo è un fenomeno più marcato durante il sonno ed è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione; è considerato un’attività anomala non finalizzata ad uno scopo, altrimenti detta parafunzione.
Il bruxismo consiste in uno sfregamento associato ad un serramento, involontario e violento, dei denti delle due arcate, inferiore e superiore. Questo fenomeno, talvolta, può essere rumoroso e fastidioso, non tanto per chi lo esegue – che spesso lo fa senza rendersene conto – ma per chi gli sta vicino.
Il bruxismo è un fenomeno più marcato durante il sonno ed è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione; è considerato un’attività anomala non finalizzata ad uno scopo, altrimenti detta parafunzione.
Il bruxismo consiste in uno sfregamento associato ad un serramento, involontario e violento, dei denti delle due arcate, inferiore e superiore. Questo fenomeno, talvolta, può essere rumoroso e fastidioso, non tanto per chi lo esegue – che spesso lo fa senza rendersene conto – ma per chi gli sta vicino.
Ricercare la causa del bruxismo non sempre è facile; difatti, nello sviluppo di questa parafunzione
può esservi il coinvolgimento di più fattori che concorrono l’uno con l’altro. Fra questi ritroviamo:
- Stress e nervosismi;
- Ansia;
- Disturbi emotivi;
- Disturbi psicologici;
- Disturbi del sonno;
- Malocclusione causata da un disallineamento delle arcate dentarie o da malformazioni della mandibola;
- Presenza di malattie neurodegenerative nell'ambito delle quali il bruxismo può rappresentare una risposta muscolare alla stessa malattia.
Anche l’abuso di alcolici, di sostanze stupefacenti o il fumo potrebbero essere fattori implicati
nell’insorgenza del bruxismo. Inoltre, si ritiene che lo sviluppo di questo problema possa essere
favorito anche da una certa predisposizione famigliare.
Come accennato, il bruxismo si caratterizza per il digrignamento dei denti, ma questa non è la sua unica manifestazione. Difatti, il bruxismo può manifestarsi anche in forma di serramento dentale statico; in altre parole, si mantiene la posizione “a denti stretti” in maniera statica, senza effettuare un vero e proprio digrignamento. Secondo alcuni specialisti, inoltre, anche il semplice contatto dentale – senza serramento o digrignamento – potrebbe rappresentare una forma iniziale di bruxismo. In condizioni normali di riposo, infatti, le due arcate dentarie non dovrebbero entrare in contatto e i muscoli masticatori dovrebbero essere rilassati. Anche un minimo contatto fra i denti fa sì che via sia una contrazione di tale gruppo di muscoli ed espone l’individuo ad un potenziale rischio di sviluppare il bruxismo “vero e proprio” in presenza di condizioni predisponenti (ad esempio, stress, ansia, ecc.).
Come accennato, il bruxismo si caratterizza per il digrignamento dei denti, ma questa non è la sua unica manifestazione. Difatti, il bruxismo può manifestarsi anche in forma di serramento dentale statico; in altre parole, si mantiene la posizione “a denti stretti” in maniera statica, senza effettuare un vero e proprio digrignamento. Secondo alcuni specialisti, inoltre, anche il semplice contatto dentale – senza serramento o digrignamento – potrebbe rappresentare una forma iniziale di bruxismo. In condizioni normali di riposo, infatti, le due arcate dentarie non dovrebbero entrare in contatto e i muscoli masticatori dovrebbero essere rilassati. Anche un minimo contatto fra i denti fa sì che via sia una contrazione di tale gruppo di muscoli ed espone l’individuo ad un potenziale rischio di sviluppare il bruxismo “vero e proprio” in presenza di condizioni predisponenti (ad esempio, stress, ansia, ecc.).
Quando si manifesta il Bruxismo?
È opinione comune che il bruxismo si manifesti solo durante il sonno, ma ciò non è del tutto vero. Il
bruxismo, infatti, può verificarsi anche nelle ore diurne e, nonostante l’individuo sia perfettamente
sveglio, spesso non si rende conto di compiere quest’atto. La causa del bruxismo durante il giorno è
frequentemente (ma non esclusivamente) riconducibile a condizioni di nervosismo e stress.
CURA DEL BRUXISMO
In realtà, dal momento che non si tratta di una malattia – bensì, come ribadito più volte, di una
parafunzione – non sarebbe propriamente corretto parlare di cura del bruxismo,; sarebbe invece più
opportuno parlare di rimedi o trattamenti per risolvere il bruxismo.
Purtroppo, ad oggi, non esiste un trattamento risolutivo che possa eliminare definitivamente dalla vita di un individuo la tendenza al digrignamento dei denti, ma si possono adottare delle strategie per prevenirne le conseguenze, in particolare a livello di denti, muscoli masticatori e articolazioni temporo-mandibolari.
Più nel dettaglio, per preservare i denti dall’usura ed evitare di sovraccaricare muscoli e articolazioni si è soliti ricorrere all’uso di bite, una sorta di paradenti che si deve utilizzare durante il sonno per impedire il contatto fra i denti e il conseguente digrignamento. Se la parafunzione è connessa a malocclusioni o malformazioni, l’odontoiatra indicherà al paziente quale strategia terapeutica è più corretto mettere in atto. L’intervento dell’odontoiatra, per altro, è necessario anche per trattare gli eventuali danni ai denti provocati dallo stesso bruxismo.
In caso di stress o sintomi ansiosi, invece, può essere utile ricorrere a tecniche di rilassamento; naturalmente, se si ha a che fare con ansia e disturbi emotivi/psicologici di natura patologica, potrebbe essere necessario rivolgersi a figure specializzate come psicologi o psicoterapeuti. Il trattamento del bruxismo, pertanto, non è semplicissimo, poiché deve tenere in considerazione tutti i fattori che possono averne contribuito all’origine, richiedendo talvolta, quello che può essere definito come un approccio multidisciplinare.
Purtroppo, ad oggi, non esiste un trattamento risolutivo che possa eliminare definitivamente dalla vita di un individuo la tendenza al digrignamento dei denti, ma si possono adottare delle strategie per prevenirne le conseguenze, in particolare a livello di denti, muscoli masticatori e articolazioni temporo-mandibolari.
Più nel dettaglio, per preservare i denti dall’usura ed evitare di sovraccaricare muscoli e articolazioni si è soliti ricorrere all’uso di bite, una sorta di paradenti che si deve utilizzare durante il sonno per impedire il contatto fra i denti e il conseguente digrignamento. Se la parafunzione è connessa a malocclusioni o malformazioni, l’odontoiatra indicherà al paziente quale strategia terapeutica è più corretto mettere in atto. L’intervento dell’odontoiatra, per altro, è necessario anche per trattare gli eventuali danni ai denti provocati dallo stesso bruxismo.
In caso di stress o sintomi ansiosi, invece, può essere utile ricorrere a tecniche di rilassamento; naturalmente, se si ha a che fare con ansia e disturbi emotivi/psicologici di natura patologica, potrebbe essere necessario rivolgersi a figure specializzate come psicologi o psicoterapeuti. Il trattamento del bruxismo, pertanto, non è semplicissimo, poiché deve tenere in considerazione tutti i fattori che possono averne contribuito all’origine, richiedendo talvolta, quello che può essere definito come un approccio multidisciplinare.